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L'errante (2022 Remix)

by The Cinema Show

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1.
Il ritorno 05:20
Bentornato Eremita Nessuno si era accorto che Te n’eri andato via di qui Oltre i muri Realmente? Non ci crederemo mai Astrazione non è realtà Tu neghi l’evidenza Offendi la nostra intelligenza Attenzione Linea gialla La fila è molto lunga per te Iniziala ora o mai più Non barare Fila indiana E non avere strane idee Rimani senza fare domande Non perdere un secondo O subito ti troverai in fondo
2.
Non è per niente male Viver nella mia città Nell’aria si respira il sale Coi gas di scarico Che bei tramonti sull’Adriatico Che bei racconti, che bella città A volte guardo il mare Mi chiedo come sia da là In mezzo alle acque chiare Guardare questo traffico Che gran fermento, com’è meccanico Che movimento la mia città La gente scende in strada Ed è già impaziente Sale in auto ed entra in coda E non annusa la salsedine Cerca di non pensare a niente Non riesce a stare sola E si domanda raramente Da dove nasca l'abitudine Appena metti il naso fuori di casa Tieni lo sguardo fisso e sembra sicuro Mettiti in coda e rimani al tuo posto Che siamo tutti adulti e il mondo è così Non c’è bisogno di cambiare qualcosa Studia vent’anni e poi trovati un lavoro Ci son domande a cui nessuno risponde Ci sarà pure un motivo, tu lasciale lì Non riesco ad aspettare Non riesco ad essere così Voglio soltanto camminare Guardando dove metto i piedi Amica mia, lo so che tu mi credi Amica mia, anche tu sei così Tanti individui nell’agire Ognuno pensa solo a sè Ma se lo foste nel pensare Vedreste dove state andando Forse son io che sto sbagliando Forse è così che voglio vivere Non voglio stare ancora Tra i vostri volti stanchi Ad ascoltare chi promette Che torneremo presto a galla Tenendo duro un altro po’ Prendendo paghe all’ora Restando in fila ad aspettare Dietro alla linea gialla Appena metti il naso fuori di casa Tieni lo sguardo fisso e sembra sicuro Mettiti in coda e rimani al tuo posto Che siamo tutti adulti e il mondo è così Non c’è bisogno di cambiare qualcosa Studia vent’anni e poi trova un lavoro Ci son domande a cui nessuno risponde Ci sarà pure un motivo, tu lasciale lì Domani scappo dai confini Cerco un altro continente Dove la vita ha un sapore Dove la terra ha un colore Con i cavalli e i contadini Il tempo scorre lentamente Voglio stare con chi arranca Ma almeno l’aria non gli manca
3.
Ulisse 06:28
Nel vento il sentimento Della mia grande umanità Per vent’anni ho cercato Finalmente serenità I compagni li ho perduti In fondo al mare o in qualche isola Col pensiero torno sempre Alla mia dolce Itaca Ma una volta riattraccato E riposato il corpo mio Quella fiamma si riaccende Per sfidare un altro dio Ma io so che si può, Lo so che si può Andare oltre al limite Che un giorno dio posò Io lo so che tu no, Lo so che tu no Non farai morire il fuoco Che sempre mi guidò E ripresi la mia rotta Spinto dalla curiosità O forse dalla follia Di chi non si accontenterà Il mio canto va lontano S’infrange sugli scogli tuoi Speranzosa nel disfare La tela dei sogni miei Ma ormai sono distante Solo il ricordo di me rimarrà Del mio folle volo d’uomo E di chi un giorno lo canterà Ma io so che si può, Lo so che si può Andare oltre al limite Che un giorno dio posò Io lo so che tu no, Lo so che tu no Non farai morire il fuoco Che sempre mi guidò
4.
Naufragio 03:36
Un pianto che viene Dopo il sole una tempesta Le pupille piene Che una lacrima basta Quel pensiero nella gola Che vorrebbe uscire Ma non con le parole Né con la voglia di soffrire E sotto forma di un sapore Salmastro e familiare Arriva la sconfitta Dell'aver voluto amare E quando provo a capire Resto ferma in questo mare E quando voglio navigare Miro al vuoto insieme a te Insieme al nulla che mi riempie Tante volte ci ho provato Ancora niente, é forse sbagliato? Sognando un mondo di solitudine In un mare di attenzioni È facile imparare a stare solo A farlo in un mare Dove se vuoi avere devi dare Trovi un molo Dove attraccare per rimanere solo Ed io nave Che navigo solo per non affondare Ho una voragine Dove l'acqua non può entrare Penso sempre ad un immagine non ho mai visto una nave affogare E quando provo a capire Resto ferma in questo mare E quando voglio navigare Miro al vuoto insieme a te
5.
Huriya! 03:50
Hai sentito le bombe Le hai viste cadere Hai visto gli spari Tuo padre morire Il sapore del sangue Il sapore del sale L'odore del legno L'odore del mare Il sudore del sole Nel nero degli occhi Paura e fatica Lavoro e miseria Huriya! Il grido di un mondo Huriya! Che da sempre resiste Huriya! Un grido nel mondo Huriya! Che da sempre esiste Una vita vissuta Nascosto al mondo Che beve il tuo sangue Che beve il tuo sangue Una vita sospesa Tra fame e dolore Rimpianti e speranza E pianti di rabbia Hai visto la folla Hai preso gli sputi Sei un animale È meglio sparire Tu hai chiuso le porte Assediato da grida Sei rimasto da solo Non sei il benvenuto E il resto è storia Huriya! Il grido di un mondo Huriya! Che da sempre resiste Huriya! Un grido nel mondo Huriya! Che da sempre esiste
6.
Se stiamo parlando di cose Come una bella ragazza sul treno Che guarda se la stai guardando Nel riflesso del finestrino Che appena tu chiudi il libro Accende la musica col telefonino Si è capito che cosa vuoi dire: “Guarda pure, ma non toccare” Se stiamo parlando di cose Come dei sentimenti di una persona Che ha fatto a botte con la coscienza O ha qualcosa che non si perdona Quante volte mi è capitato Capisco che voglia stare da sola Son d’accordo che mi si dica: “Guarda pure, ma non toccare” Guarda pure ma non toccare E credi pure senza toccare Per certe cose non c’è niente da fare C’è un equilibrio da rispettare Una catena alimentare Se sei in fondo puoi solo guardare Chi è più in alto ti può divorare Guarda pure, ma non toccare Se stiamo parlando di cose Come la guerra o la vita di un uomo Che lascia tutto alle spalle Alla ricerca di un mondo nuovo Senza violenza a domicilio E invece trova l’Europa Io stringo i pugni se mi si dice: “Guarda pure, ma non toccare” Se stiamo parlando di cose Come una guerra tra grandi potenze Finanziata dall’ignoranza Hanno bisogno della violenza Per coprire tutte le falle Di un sistema in decadenza Non posso fingere di non vedere “Guarda pure, ma non toccare” Guarda pure ma non toccare E credi pure senza toccare Per certe cose non c’è niente da fare C’è un equilibrio da rispettare Una catena alimentare Se sei in fondo puoi solo guardare Chi è più in alto ti può divorare Guarda pure, ma non toccare I muri sono alti Quelli li hanno costruiti bene Il mito del successo Contiene tutto il fango che mangiamo Prova a superarli Devi scavare nella terra sporca Con le mani nude Meglio aspettare senza faticare? Guarda pure ma non toccare E credi pure senza toccare Per certe cose non c’è niente da fare C’è un equilibrio da rispettare Una catena alimentare Se sei in fondo puoi solo guardare Chi è più in alto ti può divorare Guarda pure, ma non toccare Se stiamo parlando di cose Ammesso che si possa parlare Senza urlare frasi già dette Con il talento di ammaestrare Persone affamate di male Con effetti di cause non chiare Guarda pure ma non toccare E credi pure senza toccare Per certe cose non c’è niente da fare C’è un equilibrio da rispettare Una catena alimentare Se sei in fondo puoi solo guardare Chi è più in alto ti può divorare Guarda pure, ma non toccare
7.
Cinema muto 03:46
Accendiamo la televisione Riempiamo il silenzio che c'è fra di noi Accendiamo la televisione E che le notizie coprano il tuo pianto Occhi bassi che fissano il piatto Seduti vicini, mille miglia distanti Occhi bassi che fissano il piatto E tutto piano si raffredderà Parlami ti prego Rompi questo muro di vetro Guardami s’è vero Che non è questa la realtà Voglio uscire dal set Di questo cinema muto Aspettiamo la pubblicità Per fare spazio ad un po' di colore Aspettiamo la pubblicità I nostri occhi persi nel rumore Cerchiamo fra i canali Il nostro vero volto per l'altro Cerchiamo fra i canali Uno, solo per noi aperto Spezziamo il silenzio Nessuno vede con gli occhi dell'altro Spezziamo il silenzio Centomila parole che nessuno dirà Parlami ti prego Rompi questo muro di vetro Guardami s’è vero Che non è questa la realtà Voglio uscire dal set Di questo cinema muto Parlami ti prego Rompi questo muro di vetro Guardami s’è vero Che non è questa la realtà Voglio uscire dal set
8.
Nasci cresci corri e muori Alza il gain e gain your money Il tempo è oro e l'oro suda Loro sono come Giuda Giù da lì che ti fai male In porcile sta il maiale Mai a letto resta sveglio Se lavori vivi meglio Compra spendi e non fermarti Non vorrai mica annoiarti Ti ci vedi a fine mese Tanti soldi e poche spese? Sesso saldi senza soldi Più sereno se li spendi Pendi dalle labbra e sia chiaro Ode al Dio denaro! Ma se puoi fermati a pensare Non far dei soldi una religione Prendi un momento per ciò che ami Respira il tempo
9.
Il mio nome 05:46
E intanto si fa sera Per me che aspetto nel buio Solo e appeso in croce Non so più qual è il mio nome Non so più dov’è l’amore E ancora una volta mi ritrovo qua A guardare quel cielo che è sopra di me E perso nel buio l’immensità Accoglie i pensieri che nel vento volano a te E ancora una volta mi ritrovo qua A guardare quel cielo che è dentro di me E immerso nel buio una lacrima Riflette i pensieri che col vento arrivano a me E intanto si fa giorno Per me che navigo in questo oceano blu Cerco un nuovo orizzonte Forse sai qual è il mio nome Forse sai dov’è l’amore E ancora una volta mi ritrovo qua All’aurora di un giorno in questa città E avvolto nel sole riguardo te Incontrando lo sguardo del mondo che arriva a me E ancora una volta mi ritrovo qua All’aurora di un giorno nella mia anima E trafitto dal sole riguardo in me Trovando lo sguardo di un uomo che arriva a te Ora so qual è il mio nome Ora so dov’è l’amore
10.
Il mare 12:15
I. Il mare delle possibilità Nuvole basse e grigie Vento che soffia lontano i pensieri Mi lascio trasportare Dalla stanchezza e la malinconia Come una pagina sbiadita Cerco qualcuno che mi guardi attraverso Sono una foglia senza vita Leggero ma fragile Vento che soffia forte Cerco me stesso nei volti qualunque So che non son chi sembro Ma che mi convincerò di esserlo Come una foglia ingiallita Torno alla terra di cui sono fatto Darò per alcuni la mia vita E loro saranno me E trovo il mare delle possibilità Delle dieci, cento, una identità Se una ne scelgo Prima o poi non mi va più Perchè avere una sola identità? Lo specchio è il mio riflesso O sono io ad essere il suo? Se cerco di essere me stesso Non faccio più di un passo Guardo al di fuori di me Guardo che cosa succede in ogni istante Il vento anima il libro Gira le pagine, cambia la gente E trovo il mare delle possibilità Delle dieci, cento, una identità Se una ne scelgo Prima o poi non mi va più Perchè avere una sola identità? II. Il mare di città Non c’è preghiera, non c’è poesia Non c’è emozione che forza mi dia Non c’è bandiera, non c’è follia Non c’è illusione che io senta mia Sono nessuno su questo pianeta Non ho una casa ne ho una meta Ma qui c’è il mare, il mare di città Che copre ogni sospiro e lo disperde Che ascolta ogni segreto e lo conserva Che accoglie ogni tesoro e lo sotterra Qui c’è il mare, il mare di città Che mescola ogni pianto e lo confonde Che serba ogni rancore e lo nasconde Che lascia il sale quando se ne va Vorrei più domande, meno risposte Pochi quattrini e tante proposte Un mondo più grande con molte più coste Meno confini e guerre nascoste Sono nessuno su questo pianeta Non ho una casa ne ho una meta Ma qui c’è il mare, il mare di città Che copre ogni sospiro e lo disperde Che ascolta ogni segreto e lo conserva Che accoglie ogni tesoro e lo sotterra Qui c’è il mare, il mare di città Che mescola ogni pianto e lo confonde Che serba ogni rancore e lo nasconde Che lascia il sale quando se ne va III. Il mare della tranquillità Lascio rimbalzare i pensieri nel cranio Senza impegno, senza menzogne Come se fossi un bambino felice Che fa delle cose in sequenza Non è che non pensa Poi mi tuffo nel nulla totale Senza emozioni, senza illusioni Rimango fermo a fissare il soffitto E quasi il respiro si ferma Il cuore non batte Infinitesimo mondo deserto Senza dei suoni, senza colori Nulla esiste ma tutto ci piove Ci sono io soltanto qua dentro Sul ciglio del tempo Voglio esplodere nel cosmo Rarefarmi dappertutto Esser tutto, esser niente Non è così differente Voglio risplendere nel cosmo Portar luce dappertutto Ritrovare lo zero Le radici del pensiero Stanotte andrò in riva al mare Canterò questa canzone Per le acciughe e per le onde Anche se c’è un acquazzone E non cadrò dentro l’abisso Negli scarichi di città Questa notte guardo il mare Della tranquillità
11.
La porta 02:24
Pronto per partire La porta in fronte a me Trattenuto dai ricordi Spinto dalle idee Mi siedo nel mio spazio per un’ultima volta Aspettando che la chiave cominci a girare Man mano la partenza per il viaggio si avvicina Il suono della vita mi è più chiaro Uno sguardo all’indietro La vita che ho trascorso qui Al sicuro ma chiuso La voglia di guardar di là Il grido che è dentro me voglio che esca di qui Il vento di fuori Racconta le sue promesse E intanto la porta Rivela una nuova realtà Chissà se sarà una caduta O solo un passaggio sicuro Ora, un lungo respiro Chiudo gli occhi ed ascolto la brezza Un passo per unirmi a voi Con addosso gli occhi del mondo
12.
L'errante 12:47
Questa è la storia di un uomo che voleva pensare Che fuggiva dal suo mondo per un posto ideale E pensava e pensava e in quel luogo si perdeva E guardava e guardava e quel mondo allontanava “Sono come un eremita” nel profondo si diceva E dal tempo e dallo spazio il suo corpo si staccava “Guardami, fermo nel blu, nessuno con me Perso in un mare di idee Cercami, sogno nel blu, ma nessuno è con me Portami fuori di qui, portami fuori di qui” E passavano i mesi, passavano gli anni, lui pensava Ma quel mondo che sognava sempre fermo restava E decise di tornare per spiegare alcune cose Ma nel vento e nella pioggia il suo corpo si arrestava E da solo con se stesso l’eremita rimaneva Mentre il peso della mente dall’interno lo mangiava “Guardami, fermo nel blu, nessuno con me Perso in un mare di idee Cercami, sogno nel blu, ma nessuno è con me Portami fuori di qui, portami fuori di qui” “Bentornato, eremita Nessuno si aspettava che Saresti tornato da là Per rientrare nella nostra realtà. Guarda pure ma non toccare E non avere strane idee Rimani senza farti domande: Te stesso devi cambiare!” “Nel silenzio e nell’assenza son rimasto fermo Nella fuga e nella corsa sono andato più di fretta E il contrasto dei due mondi ha prodotto una tempesta E il vento e il mare sporco Hanno invaso la mia testa Cosa ho fatto? Son restato ancor più fermo, ho corso ancor più in fretta E in quella confusione la tempesta era più forte Guardavo il mio mondo attraverso uno schermo Fuggendo dalla pioggia, fuggendo dalla vita Fuggivo da me stesso Cosa devo fare? Quando poi mi son guardato, ho deciso di tornare Ho deciso di cambiare, un errante in cerca del mondo Nella pioggia o sotto il sole, ho imparato a camminare Io non sono più eremita Voglio sentire di più Io non sono più eremita Voglio scoprire di più”

about

Recorded in Trivigno, Tirano, Bianzone, Milan and Trieste between August and November 2017. All the tracks haven't been compressed in the mastering because of our refusal of taking part in the loudness war. Turn the volume UP! \|m|

All this material is under a Creative Commons Share-alike licence so that free listening and open support to our music is granted.

For more information and news:
www.facebook.com/thecinemashowprog/

credits

released December 8, 2022

The Cinema Show are:
Andrea Gregorini - keyboards, voice and choirs
Tommaso Clementi - electric, acoustic and classic guitar, voice and choirs
Christian Divitini - electric and acoustic guitar, "tube", voice and choirs
Luca Agutoli - electric and fretless bass, sampling and choirs
Stefano Della Morte - drums, percussions, voice and choirs

Thanks to the ones who musically contributed to the realization of this album:
Andrea Scotti - contrabass in "Cinema muto"
Rachele Righini - concert flute in "Il mio nome", "Il mare" and "L’errante"
Giorgio Della Morte - trumpet in "Il ritorno" and "Cinema Muto"
Giacomo Dreossi - trumpet in "Cinema Muto", choirs in "La linea gialla"
Marco Cautero - solo guitar in "La linea gialla", choirs" in "La linea gialla"
Nora Magro - lead vocal in "Huriya!"

Graphics by:
Andrea Gregorini - Front, CD, Booklet photo n.2
Anna Ciresola - Booklet photo n.3, n.5, n.6
Simone Bacchini - Booklet photo n.1, n.4
Veronica Della Morte - Lyrics and photos layout

"Ringraziamo infine: Daniele per i consigli e il mixer; Marco di Valsound per l’attrezzatura; Yellow Submarine per la piscina; Franco per la casa in Trivigno; Pauline per i cori e per la tentata foto al Molo Audace; i nostri familiari e i nostri coinquilini del Cjoot e di casa Grecletruzzi per la sopportazione; Mattia e Michele per il pubblico e i cori vari; Chiara per le cenette e i pranzetti; Glen Grant; Mount Gay; il colluttorio alla menta; Mauro per una mano a registrare; la Scuola Civica di Sondrio per le percussioni; i nostri amici; chiunque altro ci abbia aiutato in qualche modo e chi ci ascolterà, apprezzerà e magari anche diffonderà."

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The Cinema Show Lombardy, Italy

Formed in autumn 2011, The Cinema Show are an Italian Prog Rock band. In 2014 they started writing their own material for their debut album, "L'eremita" which was recorded between february and may 2015. In 2017 they recorded their new album "L'errante", released on 12 February 2018. ... more

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